I Casali, I Dolmen, le Grotte

I Casali, I Dolmen, le Grotte

ARCHITETTURE RUPESTRI DI BISCEGLIE

Si tratta di piccoli agglomerati di epoca medievale, cinti da mura fortificate con annessa chiesa e cimitero.

Casale di Giano

Situato sulla via per Andria a circa 3,5 km. dal centro abitato. All'esterno vi è un antico tempietto, di età romana, interamente realizzato in pietra calcare, con pianta a due navate che ricordano le due facce di Giano, che in esso si venerava. Nell'area del casale furono trovati alcuni assi di età romana, attualmente conservati presso il museo Kircheriano di Roma, ed una iscrizione di età imperiale. Ai primi del 700 esisteva nella zona un monastero. In seguito, divenne patrona del luogo Santa Maria di Giano venerata in un'effigie bizantina. In un'altra costruzione attigua al casale, nota come chiesa di Santa Maria di Giano, si conservano affreschi raffiguranti la morte di Maria, San Nicola Pellegrino e San Giacomo.

Casale di Pacciano

Situato sulla vecchia via per Corato a 4 km. circa dal centro abitato. Conserva la chiesetta di Ognissanti risalente all'XI secolo. Fa parte del tipo a croce greca contratta con pianta longitudinale, un'unica navata coperta da volte a botte e cupola centrale. Cosiddetta poiché dall'esterno si percepiscono due bracci appena sporgenti dall'assetto longitudinale, coperti da tetti a spiovente con chiancarelle su cui si erge un tiburio quadrangolare che dissimula la cupola. Il tiburio ha copertura a padiglione (piramidale). Ebbe come protettore S. Giovanni Evangelista il cui culto è stato trasferito nella chiesa di S. Adoen

Casale di Sagina

Il toponimo deriva da saggina, una pianta da foraggio. Situato su via S. Andrea a 6 km. circa dal centro abitato.In questo luogo nell'anno 1167 furono riesumati i resti dei santi Mauro, Sergio e Pantaleone. Lungo una via interna c'è un'edicola votiva contenente un sasso che reca l'impronta presunta di un bue, che secondo la tradizione pare fosse stata lasciata da uno dei buoi che trainavano il carro fino a Bisceglie, pertanto è stata denominata "pedata dei Santi".

Casale di Zappino

Il toponimo del casale deriva da sappinus (etim. latino medioevale), una specie di albero di Pino. Il casale, ubicato a qualche chilometro dalla città lungo la via nuova per Terlizzi, è costituito da una chiesetta di età medioevale, da una cinta muraria e da alcuni corpi di fabbrica. In essa si venera la Madonna di Zappino, apportatrice di piogge e salubrità ai campi.

Casale di San Nicola

Situato a circa 2,5 km. dal centro abitato nelle immediate vicinanze della s.s. 16 per Molfetta. Presenta un portale di origine arabeggiante (trofeo di guerra dell'epoca) opportunamente inserito nella cinta muraria, due grandi navate ad L ed un porticato di recente ricostruito che si affaccia nella corte interna di forma quadrangolare. Il nome deriva dal Santo a cui è dedicato (San Nicola da Myra) in virtù di una chiesetta con abside a conci levigati, attualmente sconsacrata.

SITI ARCHEOLOGICI

I dolmen

Nel territorio di Bisceglie si conservano alcuni dolmen:

  • Il Dolmen della Chianca: databile all'età del Bronzo medio (XVI - XIV secolo a.C. ), è uno dei dolmen più importanti in Europa per dimensioni e bellezza, e stato di conservazione. Tutto il materiale litico impiegato è in calcare proveniente dal territorio circostante. Il corridoio - lungo 7,50 m - è formato da lastroni piatti, infissi verticalmente nel terreno, di altezza notevolmente inferiore rispetto a quelli della cella. Pertanto, la lunghezza totale è poco meno di 10 m ed ha l'ingresso rivolto ad est.
  • Il Dolmen Frisari: si è salvato ben poco. Questo dolmen si affaccia ai primi declivi della sponda sinistra della caratteristica incisione carsica di lama dell'Aglio, in prossimità del crocevia di confine con i territori di Molfetta e Ruvo di Puglia, non molto distante dal casale detto torre Navarrino, passato alla storia per un cruento episodio ivi consumatosi nel 1600.
  • Il Dolmen di Albarosa, si trova sulla strada Bisceglie -Ruvo di Puglia.
  • Il Dolmen di Giano, così detto perché si trovava nelle immediate vicinanze del "tempio di Giano". Di questo Dolmen non resta più niente, se non minutissimi frammenti di roccia.

In territorio di Corato, non lontano dal confine con Bisceglie, si può ancora visitare il cosiddetto "Dolmen dei Paladini".

Grotta di Santa Croce

La grotta è lunga 100 metri, al suo interno è stretta verso l'alto e si allarga progressivamente sino a formare ambienti molto ampi verso il basso. Nella grotta sono state rinvenute concrezioni, stalattiti, reperti risalenti all'industria litica del periodo musteriano come 2200 punte, raschiatoi e schegge, un femore neandertaliano, e fauna pleistocenica. Altri strati hanno riportato alla luce strumenti litici dell'Epigravettiano finale (11000 anni fa) come frammenti ceramici neolitici e frammenti dell'età del bronzo – ferro. La grotta di Santa Croce fu individuata nel 1937 da Francesco Saverio Majellaro, al quale è dedicato il Museo Civico Archeologico di Bisceglie.

SITI DI INTERESSE NATURALISTICO

Zona Pantano-Ripalta

La località, che occupa un'area pari a 685 ettari lungo la costa fra Bisceglie e Molfetta, è definita di interesse naturalistico nel Decreto Ministeriale n. 30 del 1º agosto 1985, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana del 06/02/1986. Il sito, di elevato valore paesaggistico, rappresenta un elemento morfologico e strutturale di grande importanza per la definizione olistica del paesaggio costiero e carsico pugliese. Il paesaggio vegetale, guardato nel suo insieme, è caratterizzato da campi agricoli: dominano l'olivo, il mandorlo, i vigneti con impianto a tendone e gli orti disalberati, segno evidente che la mano dei coltivatori ha contribuito non poco a trasformare il luogo, un tempo completamente ricoperto da vegetazione tipica delle zone umide e della macchia mediterranea.

Orto botanico comunale Veneziani - Santonio 

A ridosso della strada ferrata, in prossimità della "lama fondo noce", si trova l'interessante orto botanico comunale "Veneziani - Santonio", donato al Comune di Bisceglie dalla famiglia che ne era proprietaria. Il giardino, già organizzato sul finire dell'Ottocento, conservava originariamente una raccolta di piante di Ficus (Moraceae), Succulente Cactaceae, Aloe Liliaceae, Agavi Agavaceae, Callistemon Mirtaceae ed altre specie come laChorisia speciosa, la Jacaranda, specie del genere Brachychiton, Phoenix, ed altre specie rare.

Pagina aggiornata il 11/06/2025

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